In questo podcast abbiamo spesso parlato di Zone di Sacrificio, di territori che nel tempo sono stati deputati a subire le esternalità negative della produzione capitalista. Sull'onda dei movimenti ambientalisti che in tutto il mondo hanno iniziato a sollevare il problema degli ambienti insalubri e dell'inquinamento fin dagli anni '70 i governanti si sono trovati costretti a trovare delle risposte. Tra queste le cosiddette "bonifiche ambientali", vedremo più in là che l'utilizzo di questo termine è piuttosto improprio.

Con Marino Ruzzenenti, storico ambientale, andremo a fare un bilancio di questo tentativo di risposta dalla nascita dei SIN, i Siti di Interesse Nazionale fino ad oggi.

I corsi d'acqua, è scontato dirlo, hanno avuto un ruolo fondamentale nello sviluppo delle società umane. I fiumi ed i bacini idrici in generale hanno rappresentato non solo riserve per bere, per irrigare i campi ed abbeverare il bestiame, ma con l'avvento della società industriale una riserva di energia meccanica fondamentale. Gli scheletri delle industrie che hanno rappresentato gli albori del capitalismo italiano costellano le nostre valli montane. Con il passare del tempo l'energia meccanica e poi quella idroelettrica generata dai bacini idrici è diventata via via più marginale a favore di altre fonti che hanno permesso alle industrie di superare i limiti territoriali e quantitativi che la dipendenza dal fiumi e dalle dighe imponevano. Eppure oggi ci troviamo di fronte a quello che sembra essere un nuovo ciclo di artificializzazione dei bacini idrici che riguarda tutto l'arco alpino, ma non solo. In questa puntata approfondiremo il tema partendo da due esempi: quello del Tagliamento tra il Friuli-Venezia Giulia ed il Veneto, corso d'acqua considerato l'ultimo grande fiume "naturale" d'Europa, rispetto a cui sono in progetto una serie di grandi opere giustificate in nome della messa in sicurezza del territorio, e quello del progetto della diga sul Sessera, nel biellese, bacino pensato per fornire una riserva idrica alla coltura di riso.

Benvenuti e benvenute alla prima puntata della terza stagione di Radura, il podcast che racconta i conflitti sociali nell'hinterland italiano. "Questo paese potrebbe vivere solo di turismo", chi non ha mai sentito questa frase? Tipico sospiro da bar che di solito segue una disquisizione sui disservizi, sul degrado o sulla disoccupazione di questa o quella "area depressa" tra virgolette dello stivale. Ma non sono in pochi ormai a chiedersi se questa del "vivere di turismo" sia un'utopia o un'incubo. In questa puntata proveremo ad affrontare il tema da diversi punti di vista con l'aiuto di Lucia Tozzi, compagna studiosa di Politiche Urbane e giornalista freelance, e Matteo del collettivo Addùnati di Lamezia.

Con estremo ritardo è uscita su spotify la decima ed ultima puntata della seconda stagione di Radura. Con Francesco parliamo del ciclo dei rifiuti in Pianura Padana e delle lotte che negli anni hanno attraversato un territorio segnato da questo genere di business come il basso Garda. Non temete, Radura non finisce, presto tante novità sulla terza stagione che vedrà diversi cambiamenti. Qui non succede mai nulla, ma è davvero così?

In questa puntata di Radura torniamo a parlare di agricoltura. Lo facciamo a partire da un approfondimento delle catene del valore in un territorio specifico che è quello del Piemonte. Il movimento dei trattori che in questi mesi ha attraversato l'Europa è un fenomeno complesso e sfaccettato, per orientarsi dunque può essere utile partire proprio dalle trasformazioni nel settore agricolo e dalle forme di lavoro. Ne parliamo con Gabriele Proglio, professore in storia contemporanea all'Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Pollenzo e compagno che si è occupato a lungo di questi temi.

In tutta Europa stiamo assistendo alla crescita delle mobilitazioni di agricoltori ed allevatori. L'elemento scatenante è quasi ovunque l'aumento dei prezzi del gasolio agricolo e la nuova PAC, politica della comunità europea sull'agricoltura.

In Germania ed adesso in Francia le mobilitazioni hanno assunto carattere di massa tanto da destare la preoccupazione di Macron per una nuova dinamica simile a quella dei Gilet Gialli. In Italia al momento le mobilitazioni sono più localizzate e circoscritte, ma hanno visto degli exploit significativi in Sicilia, Calabria, Puglia ed Emilia Romagna.

Come sempre le mobilitazioni degli agricoltori generano un ampio dibattito: si tratta di lotte corporative e reazionarie oppure qualcosa sta cambiando all'interno di questa composizione alla luce delle trasformazioni capitaliste nella filiera?

Non vogliamo dare una risposta certa a questa domanda, ma crediamo che queste lotte vadano comprese ed indagate a fondo.

Ne abbiamo parlato con Giovanni di Trinacria e Gianni Fabbris presidente onorario di Altragricoltura e portavoce dell'alleanza sociale per la sovranità alimentare.

La questione abitativa viene spesso considerata come un problema relegato alle metropoli. In realtà anche nelle città medio-piccole gli sfratti, i pignoramenti, l'aumento del costo degli affitti sono fenomeni all'ordine del giorno. Se la pandemia da Covid19 sicuramente ha approfondito la crisi, la strada era già segnata da lungo tempo tra le trasformazioni del mercato immobiliare in termini più generali e delle composizioni che abitano certi territori. Con Alberto di Vogliamo Tutto Pavia abbiamo approfondito il caso peculiare della città lombarda. Buon ascolto!

Di seguito i Credits della musica in Creative Commons

Matt Oakley - THEY CRAWL - Main Theme

Chris Gheran - Seattle Blues

Chris Gheran - Whats With All The Crying

Krestovsky - In the Clear

Curanderx __ - 𝔬 ⓞ 𝐎 𝓞 Ø Ｏ σ 𝑜 𝕺 𝕠 ᵒ

In questa nuova puntata di Radura torneremo a parlare di montagna ed estrattivismo. Lo faremo a partire da un caso specifico: quello delle Alpi Apuane, territorio noto da millenni per l'estrazione di marmo. Ci interrogheremo su come questa produzione è cambiata alla luce dell'industrializzazione e della globalizzazione, di quale impatto sociale ed ambientale ha oggi sul territorio e del perché sta crescendo un'opposizione a queste pratiche estrattive. A guidarci in questo viaggio sarà Nico del collettivo Athamanta che da anni si occupa del tema.