Le sorelle Brontë non sono state le uniche a beneficiare delle suggestioni quasi fantastiche della brughiera e ad avere avuto la possibilità di riversarle in lettere, diari, poesie e romanzi.
La stessa influenza e suggestioni continue è avvenuta con altre due autrici in due momenti della storia lontani tra loro e dal tempo di Emily, Charlotte e Anne. Nel 1904 una giovanissima Virginia Woolf, all’epoca ancora Virginia Stephen, viaggia dalla grande metropoli di Londra alle campagne isolate dello Yorkshire insieme a un’amica di famiglia. Il suo incontro con Haworth e la brughiera viene riportato in un saggio che diventerà fondamentale per la sua carriera di scrittrice. Cinquant’anni più tardi, gli stessi luoghi verranno visitati da un’altra donna e scrittrice. Sylvia Plath incontra la brughiera per la prima volta nel 1956 e questo e altri incontri genereranno una serie di poesie e scritti che rivelano uno sguardo privato e sensibile su quei luoghi.
Questa è una storia di connessioni e contatti nel tempo che ha una vera e sola protagonista: la brughiera di Haworth.