Stagione 1 🎧 Episodio 25: Il mistero dei capelli rossi – Tra genetica, folklore e crimine
🎧L’origine dei capelli rossi
Well!
Iniziamo con un po’ di scienza. I capelli rossi sono il risultato di una mutazione genetica nel gene MC1R. Questa caratteristica è più comune nei popoli di origine celtica: pensate che in Irlanda e Scozia, fino al 15% della popolazione ha i capelli rossi. È un tratto raro, ma potente, tanto che spesso i “ginger” sono diventati simboli di leggenda, emblemi di fascino e… di mistero.
Ma i capelli rossi non sono solo una curiosità genetica: sono stati associati a superstizioni e credenze per secoli. Nell’Europa medievale, ad esempio, si credeva che chi avesse i capelli rossi fosse legato alla stregoneria. Perfino Shakespeare non fu tenero: la sua Lady Macbeth, una delle figure più oscure della letteratura, viene spesso rappresentata con una chioma rossa, simbolo di passione e pericolo.
🎧Il folklore si trasforma in paura
E qui arriva la svolta. Avete mai sentito parlare di come le superstizioni sui capelli rossi abbiano influito su eventi criminali? Vi porto in Inghilterra, nel 1878, con il caso di Jane Toppan, una delle assassine più famose dell’epoca vittoriana. Jane, una donna dai capelli rossi e dall’aspetto peculiare, si guadagnò il soprannome di “Angelo della Morte”. Lavorava come infermiera, ma dietro al suo sorriso rassicurante si celava un segreto oscuro: avvelenava i pazienti con una miscela letale di morfina e atropina.
Perché è importante il fatto che fosse rossa? Perché molti giornali dell’epoca attribuirono il suo “comportamento maligno” proprio al colore dei capelli. La chiamavano “il diavolo rosso”, collegandola a una tradizione di stereotipi e superstizioni che vedevano i ginger come individui imprevedibili o malvagi. Ma la verità? Jane era semplicemente una serial killer spietata che usava la sua posizione per soddisfare un desiderio di controllo e potere.
🎧Un caso irlandese
Ma passiamo a un caso più recente e irlandese. Nel 2010, una piccola città nella contea di Tipperary fu sconvolta da un crimine tanto macabro quanto inspiegabile. Una giovane ragazza dai capelli rossi, Aisling O’Connor, scomparve durante una passeggiata nei pressi di un antico cerchio di pietre druidiche. La zona, nota per le sue leggende e superstizioni, era da sempre considerata “maledetta” dai locali.
Dopo settimane di ricerche, il corpo di Aisling fu trovato in una palude poco distante. Gli investigatori scoprirono che la ragazza era stata vittima di un crimine rituale: qualcuno l’aveva uccisa imitando i sacrifici druidici descritti nei libri di storia. La polizia arrestò un uomo del posto, un fanatico ossessionato dal folklore celtico, che sosteneva di “offrire la sua anima agli antichi dèi”. Anche qui, il fatto che Aisling avesse i capelli rossi divenne un simbolo nella narrazione mediatica: la sua immagine venne associata all’idea della vittima sacrificale legata a credenze ancestrali.
🎧Il confine tra mito e realtà
Perché i capelli rossi hanno sempre suscitato tanto interesse, e in alcuni casi persino paura? Forse è perché rappresentano qualcosa di raro e inusuale. I ginger sono stati visti come streghe, vampiri, geni, artisti, e persino criminali. Ma alla fine, questa caratteristica è solo una parte della complessità dell’essere umano.
Come sempre, nella storia, gli stereotipi e i pregiudizi generano mostri.
Testi di Marcella Boccia