• Risiko, parte la sesta offerta: Bper vuole Pop Sondrio

  • Feb 7 2025
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Risiko, parte la sesta offerta: Bper vuole Pop Sondrio

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  • Nel tourbillon del risiko bancario erano rimaste solo le due ex popolari, dopo che Intesa Sanpaolo martedì si è chiamata fuori da qualsiasi operazione di sistema. Dopo lunghe speculazioni che si sono rincorse per mesi, alla fine è successo: Bper Banca ha lanciato un Operazione pubblica di scambio sulla Popolare di Sondrio. Entrambe le banche sono partecipate da Unipol, la prima al 19,9% (ma ha costruito una quota potenziale che potrebbe portarla al 24,6%) e la seconda Pop Sondrio al 19,7%. Con questa mossa sono arrivate a cinque le offerte a Piazza Affari di titoli bancari: Banco Bpm su Anima, Unicredit sullo stesso Banco, Mps-Mediobanca, Banca Ifis-Illimity, oltre a Unicredit che a Francoforte ha aperto il fronte Commerzbank. Ora è arrivata anche l iniziativa di Bper sulla Popolare Sondrio. L'offerta di scambio totalitaria lanciata prevede che vengano assegnate 1,45 azioni di nuova emissione dell'istituto modenese per ogni titolo di quello valtellinese. La valorizzazione delle azioni di Bper, si legge in una nota, ammonta a 9,527 euro (rispetto ai 9,27 euro di ieri). In caso di adesione integrale, il controvalore complessivo dell'offerta è di 4,32 miliardi di euro. Il premio riconosciuto agli azionisti della Sondrio è pari al 6,6% sulla chiusura di Borsa. Il commento è di Luca Davi Il Sole 24 Ore.

    Da America first ad America more

    Lo scorso 4 febbraio la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen parlando alla Conferenza degli Ambasciatori europei ha dichiarato: "La visione di un mondo che tende a una sempre maggiore cooperazione e iperglobalizzazione è ormai superata. O almeno questa è la sensazione che i cittadini - e certamente molti elettori - di tutto il mondo hanno espresso chiaramente. Ma non si tratta solo di una sensazione astratta. Sono tornate le grandi paure". In questo contesto, dall'altra parte dell'Oceano sembra evidente un cambio di rotta da 'America First' ad 'America More', dall'isolazionismo a un nuovo imperialismo: è l'apparente parabola del Trump II, dopo l'annuncio di un piano per il controllo Usa di Gaza. La mossa sembra in linea con le ambizioni espansionistiche della nuova amministrazione Trump, che sostiene, almeno a parole, di volersi riprendere il Canale di Panama, impossessarsi della Groenlandia e annettersi il Canada come 51/mo stato Usa. Ma contraddice tutta la sua campagna elettorale, dove aveva promesso di tenere il Paese fuori da coinvolgimenti stranieri e dalle "guerre senza fine", evitando 'boots on the ground', le truppe sul terreno che ora non esclude neppure per Gaza (anche se la Casa Bianca ha frenato, indicandola come possibile leva negoziale). Resta da capire se la sue mosse apparentemente improvvisate, come con i dazi, non rientri in una strategia di negoziazione per alzare la posta in gioco e trattare da una posizione di forza, con la pistola sul tavolo. Ne parliamo insieme a Giulio Sapelli, Università Statale Milano.

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