Showing results for "Vera" in Sociology

Nos dias de hoje, somos bombardeados por informações de todos os lados. Como separar o que é importante e significativo do que é supérfluo e descartável? Essa foi a intenção do sociólogo Zygmunt Bauman ao ser convidado pela revista italiana "La Repubblica delle Donne" - publicação de caráter cultural dirigida sobretudo ao público feminino - a escrever cartas comentando aspectos do que o sociólogo chama de "mundo líquido moderno".

Post-religiosi, atei, materialisti: nell’infinita gamma degli atteggiamenti dell’Occidente secolarizzato verso la religione sembra manchi solo quello più semplice: credere. È ormai una scelta marginale, in via d’estinzione? Niente affatto, tanto è vero che il bisogno di Dio sembra tornare alla ribalta ovunque nel mondo, in modi anche drammatici. Perché? È opinione comune che la religione sia stata inventata dagli uomini per autoconsolarsi della propria condizione mortale.

Quanti cittadini sanno che sessantun miliardi dovuti al Sud vengono ogni anno regalati al Nord? Si tratta del più grande furto di stato mai conosciuto nella storia recente della Repubblica italiana. I numeri di questa operazione verità fanno tremare vene e polsi, e permettono legittimamente di chiedersi se l'Italia esista ancora. Sapete a quanto ammonta la spesa per infrastrutture nel Mezzogiorno? Lo 0,15% del PIL, praticamente è stata azzerata. C'è un treno ad alta velocità ogni venti minuti tra Milano e Torino e nemmeno uno alla settimana da Napoli a Bari o da Napoli a Reggio Calabria.

From 1955 to 1975, Vera Pigee (1924-2007) put her life and livelihood on the line with grassroots efforts for social change in Mississippi, principally through her years of leadership in Coahoma County's NAACP. Known as the "Lady of Hats," coined by NAACP executive secretary Roy Wilkins, Pigee was a businesswoman, mother, and leader. Her book, The Struggle of Struggles, offers a detailed view of the daily grind of organizing for years to open the state's closed society.

In "Endlich mal was Positives" beschreibt Matthias Gerschwitz, der 1994 das positive HIV-Testergebnis erhielt, seinen Umgang mit der Infektion ohne Larmoyanz oder Betroffenheitspathos, sondern optimistisch, informativ und zuweilen auch etwas provokativ. Das Hörbuch soll Mut machen und informieren. Es wendet sich nicht nur an Positive und ihr Umfeld, sondern auch und besonders an diejenigen, die bislang keine Notwendigkeit sahen, sich mit der Infektion zu befassen, weil sie immer noch glauben, sie wären von HIV nicht betroffen. Das Virus ist allerdings nicht wählerisch.