Showing results by author "Sven Hassel" in Literature & Fiction

Tiny aterrissa sobre a parte traseira do tanque—isso é suicídio—e esvazia a metralhadora dentro do veículo. Rápido, ele pula para o chão e joga uma granada de mão, com força, pela torreta aberta. O tanque pesado roda sem controle, esmaga alguns britânicos sob suas esteiras e bate na lateral da montanha, explodindo em um inferno de chamas. Os soldados alemães da divisão Panzer atacam com lança-chamas e granadas de fósforo. Não fazem prisioneiros, os sobreviventes são eliminados impiedosamente.

Un commando spécial du régiment disciplinaire revêtu d'uniformes russes s'empare de 4 chars de combat T-34. Éclaircie au loin, derrière les lignes russes, dans le Caucase. Année 1942. Heure après heure, les chars se dirigent vers l'est. Les sections russes les invoquent à maintes reprises. Nous suivons les soldats dans leur lutte désespérée pour revenir sur les lignes allemandes. Les distances sont grandes, les amis rares et la mort toujours sur les talons.

Heide pousse un cri, il saute en l'air et atterrit de l'autre côté du fossé, où il glisse sur la boue comme une pelle. Notre char commence à reculer de toutes ses forces. Évidemment, Porta a aussi vu le danger qui se trouve juste sous ses yeux, à l'affût, pour donner la mort et mutiler. Rien ne se propage plus vite que la découverte, par l'avant-garde, des mines si redoutées. Tout à coup, plus un bruit. Même la puissante mitraillette Maxim se tait. Nous retenons tous notre respiration, en espérant que la mine n'explose pas.

Packender Kriegsroman – realitätsnah, brutal und beängstigend!Auf dem Balkan werden blutige Partisanenkämpfe ausgetragen. Handgranaten regnen auf die Straßen. Von den Dächern abgefeuerte Granatsplitter treffen das Jägerbataillon. Die Soldaten schlängeln sich stöhnend durch die Gassen auf der Suche nach Zuflucht. Molotow-Cocktails explodieren mit hohlem Getöse und die brennende Flüssigkeit vernichtet Menschen und Material.

C'est comme si tout le terrain allait sauter en l'air. Une longue explosion retentissante secoue les lignes allemandes. C'est alors qu'on entend un cri infernal. Au travers des étincelles de feu, la silhouette de Petit-Frère apparaît avec son casque gris sur la tête. Il est au fond de la tranchée ennemie, avec sa mitraillette collée contre sa hanche. Les projectiles laissent des traces lumineuses lorsqu'ils sont crachés par les canons. Des silhouettes étourdies fuient avec affolement. - Ils sont comme le diable ! s'exclame le lieutenant russe avec admiration.

Monte Cassino, monastère sacré au nord-ouest de Naples. Les Allemands ont construit d'énormes positions défensives. La bataille de Monte Cassino, livrée de l'hiver au printemps 1944, sera un enfer indescriptible, aussi bien pour les défenseurs que pour les attaquants. Les alliés font appel aux avions, à l'artillerie, aux blindés et à l'infanterie de plusieurs nations. Les forces allemandes sont dirigées par la meilleure troupe d'élite. Le Régiment Panzer nº 27 - le régiment disciplinaire - se trouve parmi elles.

Il fait un froid de loup, moins 38 degrés. Stalingrad, hiver 1942-1943. Un vent gelé souffle sur la steppe et lance des cristaux de glace contre nos visages. Nous marchons sur des milliers de cadavres congelés. Le Général SS, silencieux et introverti, marche au devant de la colonne. Il est furieux. Ça fait longtemps que nous le savons. C'est un passionné, qui veut mourir au combat. Le Général SS veut emporter avec lui, vers la mort, le plus grand nombre de soldats.

En raison du manque de soldats, Hitler appelle sous les drapeaux tous les hommes disponibles. Les criminels, prisonniers politiques et déserteurs sont amnistiés et envoyés au front. Ils sont tous réunis dans un bataillon de marche et ils sont affectés aux missions les plus pénibles. L'obéissance aveugle est ce qu'il y a de plus dur. Bien plus de vingt fois par jour, on leur rappelle, entre malédictions et instructions prussiennes, qu'ils font partie d'un régiment disciplinaire et qu'ils seront les meilleurs soldats du monde.

"Un grand roman sur la guerre." Alan Silitoe. Les soldats du Régiment Panzer nº 27 battent en retraite. Ils doivent participer à l'horrible déblaiement, une fois les bombes alliées tombées sur les villes allemandes. Les chenilles des tanks sillonnent les steppes de Russie, sous le froid insupportable de l'hiver, dans une marche vers la mort qui semble ne jamais s'achever. Des milliers d'exilés inondent les routes. Des avions de chasse russe, tels des bouchers, volent à basse altitude et transforment le courant de réfugiés en un cri lugubre vers le ciel.

"Sentiamo i cingoli dei carri armati in avvicinamento. - Un T-34. Devono averci scoperti, sussurra Fratellino. - Non muovetevi finché non è qui, poi ce la filiamo! L'orribile stridore dei cingoli si avvicina sempre di più. Riconosco l’angoscia: un brivido lungo la spina dorsale. Muoversi un secondo prima del tempo significa morte sicura. Non so come, riusciamo ad alzarci, le gambe funzionano da sole. Il carro armato passa sopra la buca e schiaccia tutto quello che c'è dentro... Poi si allontana ronfando."

La scarsità di soldati spinge Hitler a reclutare chiunque. Criminali, prigionieri politici e disertori vengono amnistiati e mandati in guerra. Finiscono tutti in una compagnia di disciplina e vengono loro assegnate le missioni peggiori, costretti alla cieca obbedienza da un rigore disumano. A questo manipolo di uomini viene ripetuto almeno venti volte al giorno, tra maledizioni e comandi di stampo prussiano, che fanno parte di una compagnia di disciplina e che saranno i migliori soldati al mondo.

"È come se il suolo saltasse per aria. Il boato di una lunga esplosione scuote le linee tedesche. Si sente un grido infernale. Attraverso le scintille infuocate si vede l'enorme sagoma di Fratellino con la bombetta grigia in testa. Si trova in fondo alla trincea nemica con il mitragliatore premuto contro il fianco. La canna sputa proiettili che formano scie luminose. Sagome si muovono disordinatamente in preda al panico. -Sembrano diavoli! esclama il tenente russo ammirato." Sven Hassel fu reclutato in una compagnia di disciplina come soldato semplice dell’esercito tedesco.

Montecassino, il sacro monastero a nordovest di Napoli. I tedeschi vi hanno predisposto ingenti postazioni difensive. La battaglia di Montecassino nell'inverno e nella primavera del 1944 sarà un inferno dantesco per vittime e carnefici. Gli alleati mettono in campo aerei, artiglieria, blindati e fanteria di molte nazioni. Alla testa delle forze tedesche, le migliori truppe di élite. Tra queste, il 27esimo Reggimento Panzer: il reggimento di disciplina. Nessuno si aspetta che ci saranno dei sopravvissuti, ma qualcuno ce la farà.

"Heide lancia un grido, salta e atterra sull'altro lato del fosso, guizzando nel fango come una scavatrice. Il nostro carro comincia a retrocedere a tutta forza. Evidentemente, anche Porta si è accorto della scocciatura che sta lì davanti in agguato, pronta a seminare morte e mutilazioni. Nulla circola tanto rapidamente quanto la voce che la prima linea si è imbattuta nelle temute mine. Di colpo tutto è silenzio. Persino l’imponente mitragliatrice Maxim tace. Tutti tratteniamo il respiro attendendo solo che la mina esploda."

I soldati del 27esimo Reggimento Panzer sono costretti a ripiegare. Devono compiere una terribile ritirata dopo la pioggia di bombe alleate sulle città tedesche. I cingoli dei carri armati solcano la steppa russa nella gelida morsa dell’inverno in una marcia della morte, che sembra non avere fine. Le strade si riempiono di migliaia di profughi. I caccia russi sono tritacarne che sfrecciano a bassa quota e trasformano con il loro sibilo il flusso dei rifugiati in un macabro grido rivolto al cielo.

Il freddo è atroce, 38 gradi sotto zero. Stalingrado, inverno 1942-43. Un vento micidiale sconvolge tutta la steppa e ci investe con minuti cristalli di ghiaccio che ci tagliano il viso. Marciamo insieme a migliaia di cadaveri congelati. In testa alla colonna marcia il Generale SS, silenzioso e cupo. Deve essere impazzito. È già molto che ne abbiamo il sospetto. È un pazzo che insegue la morte. E il Generale SS fa di tutto per trascinare con sé il maggior numero di soldati possibile.

Un commando speciale del reggimento di disciplina che indossa uniformi russe conquista 4 carri armati T-34. Lontani orizzonti dietro le linee russe nel Caucaso. Siamo nel 1942. Di ora in ora i carri armati avanzano verso est. Vengono invocati diverse volte dai reparti russi. Seguiamo i soldati nella loro lotta disperata per fare ritorno tra le linee tedesche. Le distanze sono sterminate, gli amici pochi e la morte sempre in agguato. Sven Hassel fu reclutato in una compagnia di disciplina come soldato semplice dell’esercito tedesco.

Fratellino atterra sul portello posteriore del mezzo corazzato. È un vero e proprio suicidio. Scarica il mitragliatore all'interno del carro. Salta a terra con la velocità di un fulmine e con un colpo da maestro lancia una granata dentro il portello aperto. Il pesante carro ruota come impazzito, schiaccia alcuni soldati britannici sotto i cingoli per poi precipitare in un burrone. Scoppia un incendio infernale. I soldati delle unità corazzate tedesche attaccano con lanciafiamme e granate a base di fosforo. Non si fanno prigionieri. I sopravvissuti vengono liquidati senza pietà...

Il Legionario gira la canna del mitragliatore. I traccianti divorano la pancia degli ufficiali. Questi cadono rovinosamente nella neve, che si tinge di rosso porpora. Dal bosco si sentono grida belluine, mentre avanza un'ondata di soldati vestiti di pelli. Siamo sul fronte russo-finlandese. I mitragliatori ringhiano fino a svuotare i caricatori. Il plotone del Vecchio, con il gigante Fratellino e Porta nei ruoli principali, lotta selvaggiamente dietro le linee russe. Sven Hassel fu reclutato in una compagnia di disciplina come soldato semplice dell’esercito tedesco.

Gira la voce che verremo trasferiti a Varsavia. Heide, che è sempre ben informato, dice che là è un inferno. Si parla di ritirata tedesca sul fronte orientale. Sono atterrati migliaia di paracadutisti britannici e i boschi sputano soldati polacchi a frotte. Ma l'esercito clandestino polacco è condannato a morte. Non solo dal Reichsführer Himmler a Berlino, ma anche dal Maresciallo Stalin. I patrioti polacchi implorano invano l'aiuto dell'Esercito Rosso. Ma è già deciso che saranno i comunisti polacchi a prendere il potere.