Le Interviste di Radio Number One

By: Radio Number One
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  • I grandi ospiti di Radio Number One in un unico podcast, dove trovi tutti gli approfondimenti trasmessi in diretta.

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Episodes
  • Pittro ("Lonely Planet Italia"): "L'obiettivo è far sognare"
    Oct 31 2024
    Nella mattinata di giovedì 31 ottobre, nel programma Degiornalist, Fabiana e Claudio Chiari hanno intervistato Angelo Pittro, direttore di Lonely Planet Italia per parlare della pubblicazione della Best in travel 2025, arrivata alla quindicesima edizione parlando di viaggi, destinazioni e cose da fare in giro per il mondo. Pittro spiega come Best in travel guidi verso le migliori avventure e stili delle classifiche guidando il turismo internazionale con obiettivi ben precisi. Nella guida vengono infatti raccolti 10 suggerimenti dividendoli in paesi, città e regioni badando anche ad altri variabili come il budget. Quest'anno è stata aggiunta un nuovo capitolo che si chiama tendenze: spunti per chi vuole viaggiare in treno, piuttosto che visitare mercati cosmopoliti o paradisi di mare. Secondo le classifiche, il Camerun è tra i vincitori sia per la sua vita notturna, che per le sue bellezze paesaggistiche come spiagge e parchi nazionali. L'obiettivo è far sognare su qualcosa di inaspettato, proprio come il Camerun che non è la prima meta che verrebbe in mente. Altro tema fondamentale che analizza Angelo Pittro è la battaglia contro l'overtourism: fenomeno dannoso per chi viaggia e per chi è local. Altre mete "insolite" nella classifica sono: Lituania, Slovacchia, Armenia, mentre nella sezione delle città si trova Tolosa. Tornando all'Italia, dopo la Toscana nel 2024, il prossimo anno si celebrerà Genova che sta facendo un gran percorso per rendere la città smart e fruibile ai suoi cittadini e ai turisti per collegamenti migliori e rendere il capoluogo ligure sostenibile. L'Italia è l'unico paese al mondo che è presente nella Best in travel ogni anno.
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    9 mins
  • Mazza ("Fimi"): «Il delicato rapporto intelligenza artificiale-musica»
    Oct 30 2024
    Nella mattinata di mercoledì 30 ottobre, nel programma Degiornalist, Fabiana e Claudio Chiari hanno intervistato Enzo Mazza di Fimi (Federazione Industria Musicale Italiana) per trattare un argomento delicato e molto attuale: il rapporto tra l'intelligenza artificiale e la musica. Di base già da tempo interagiamo con un'intelligenza artificiale "tradizionale" che riconosce le nostre abitudini e spesso ci propone playlist o modelli di ascolto su piattaforme già esistenti. Negli ultimi due anni è però cambiato il fatto che sia subentrata un'intelligenza artificiale "generativa" che assorbe lavori creativi per produrre nuovi materiali, è un tipo di intelligenza che viene quasi "addestrata" e che ha assorbito tutta la musica creata fino ad ora per produrne nuova. Enzo Mazza spiega quante siano le opportunità legate all'intelligenza artificiale ma parla anche dei numerosi rischi: i diritti d'autore che devono essere tutelati, proprio come l'impresa musicale in generale, fino ai consumatori che potrebbero non riuscire più a capire se ciò che ascoltano sia vero o riprodotto dall'AI.
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    10 mins
  • Attacco hacker, violata una delle banche dati dello Stato italiano
    Oct 30 2024
    Oggi, 30 ottobre, all'interno di Degiornalist - Gli Spaccanotizie, in compagnia di Fabiana e Claudio Chiari, è stato ospite Alessandro Curioni, esperto di cyber sicurezza per parlare di innovativi attacchi hacker a cui potremmo essere soggetti. «Stiamo vivendo una situazione grave - esordisce Curioni -. È stata violata una delle più grandi banche dati dello Stato italiano, dove dentro c'è tutto su tutti. Si tratta di accessi al Presidente della Repubblica Mattarella e altre cariche importanti dello Stato. Tutto questo è avvenuto attraverso la complicità nelle forze dell'ordine e di amministratori di sistemi informatici». Da lì i malfattori sarebbero riusciti ad installare un malware e, a quanto rilevato dalle intercettazioni, pensavano di costruire un canale di collegamento diretto tra i loro sistemi e l'archivio. MANCANZA DI FIDUCIA - Una volta le rapine avvenivano nelle banche, oggi invece riguardano quasi esclusivamente i dati sensibili delle persone. «Il fattore umano è importante - ammette l'esperto -. Ora come ora è complicato anche fidarsi di quelle figure competenti alle quali poter chiedere un monitoraggio, visto che anche tra di loro si nascondo i criminali. Gli hacker riescono ad intrufolarsi anche nelle macchinette del caffè, inserendo un virus informatico che poi si diffonde nella rete aziendale carpendo dati sensibili» conclude Alessandro Curioni.
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    10 mins

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