Forse anche tu sei affascinato dai videogiochi Giapponesi, in particolare quelli un po’ strani pubblicati su console negli anni 90 e nei primi anni 2000. Ad esempio cose abbastanza famose come LSD: Dream Emulator, Chulip, Seaman, Ganbare Goemon, Vib Ribbon, Cubivore, Steambot Chronicles e Tombi, ma anche cose di cui si parla meno come, Ihatovo Monogatari, Sakura Note, Houkago Shounen, Giftpia, Hanjuku Eyuu, Gunparade March e GERMS: Nerawareta Machi.
Negli ultimi anni però ho avuto la sensazione di non trovare più così tanti #videogiochigiapponesi con queste caratteristiche. Ad esempio se penso ai tantissimi giochi giapponesi originali usciti sulle prime due Playstation a confronto con i pochi pubblicati su PS4 e PS5, il problema comincia a farsi più concreto. E questo calo non c’è solo sulle console Sony che per motivi aziendali oggi puntano di più al mercato occidentale, perchè la stessa differenza la trovo se confronto i giochi originali per Super Famicom o Nintendo DS con quelli recenti per Nintendo Switch.
Naturalmente ci sono le eccezioni e si possono citare cose recenti come Wattam, Humanity, Kyoei Toshi, 13 Sentinels: Aegis Rim, RPG Time, Fight Crab, Deadly Premonition 2, Natsu-Mon, The Kids We Were e AI: The Somnium Files. Però pensando solo alla mera quantità dei giochi originali la sensazione è proprio quella di una lenta diminuzione con il passare degli anni.
In questo episodio di Fuori Orario Videoludico vorrei quindi provare a capire insieme i motivi socio-culturali che hanno portato alla creazione di centinaia di giochi strani e originali nel Giappone degli anni 90 e primi anni 2000, partendo da come sia nata la mia passione per i giochi giapponesi, un po’ di dati utili sul mercato giapponese di console, pc e cellulari, ricordare la spinta di Sony sui giochi sperimentali, cosa è cambiato dopo l'uscita di Playstation 3, le implicazioni con l'evoluzione del mercato degli otaku e un sacco di esempi di giochi affascinanti del passato, presente e futuro. La serie di #FuoriOrarioVideoludico presentata su Gekigemu vuole essere una chiara parodia e un omaggio al più interessante Fuori Orario di Enrico Ghezzi. Buona visione.
Ringrazio per i pareri e consigli sull’argomento:
Ben Yoder https://onecontrollerport.com/
Brandon Sheffield https://necrosoftgames.com/ + https://insertcredit.com/
Bruno de Figueiredo https://easternmind.tumblr.com/
Fotostazione
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0:00 Introduzione
4:10 Sigla Fuori Orario Videoludico
4:58 Cosa intendo per Videogiochi Giapponesi Originali
7:28 Come mi sono appassionato ai giochi Giapponesi
11:32 Dati utili sul mercato console, cellulari e PC in Giappone
17:01 Influenze socio-culturali nel Giappone anni 70 - 80 - 90
23:38 Lo stile dei giovani di Harajuku e la mania per l’Occulto
28:03 L’arrivo dei videogiochi in 3D come spinta a sperimentare
33:29 Collaborazioni tra artisti Giapponesi e videogiochi
35:31 La Strategia Alternativa di Sony su Playstation
40:20 Cambiamenti dopo il 2006: motivi tecnici e di costi di sviluppo
48:49 Il pubblico degli Otaku e il Capitalismo Giapponese
53:29 Il fanservice nei videogiochi Giapponesi
58:38 La colpa è proprio degli stessi giochi originali
1:01:05 Esistono ancora videogiochi Giapponesi originali?
1:06:40 Videogiochi Giapponesi Originali per Stile e Gameplay
1:12:50 Videogiochi Giapponesi Originali per Storia, Personaggi, Ambientazione e Contesto
1:15:58 Videogiochi Giapponesi Originali per Folklore
1:19:13 Una nuova era per i Videogiochi Giapponesi
1:23:39 Varie & Eventuali
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