A poche decine di metri in linea d’aria dal rosone nel centro di Moncalvo c’è un posto magico. Si chiama Orsolina 28: tredici ettari di sale prove, orti, palestre e palcoscenici high tech immersi nelle colline del Basso Monferrato, dichiarate patrimonio universale dell’Unesco. È sorto attorno a un casale del ‘700, sulla spinta di un importante festival di danza che si svolgeva in piazza dal 2007, e ha trasformato questo paese di 2.800 abitanti nell’Astigiano, Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, in una capitale delle arti performative. Un altro primato per questa che storicamente è la più piccola città d’Italia, è da sempre la patria del vino e del tartufo, e ha scoperto da poco una vocazione che può cambiare il suo futuro. Danzeremo con i coreografi più famosi, passeggeremo lungo La Fracia (la via tardo romana dov’erano una volta le botteghe dei commercianti), ci inoltreremo tra i reperti storici di una drogheria centenaria, conosceremo uno dei candidati a diventare Sua Maestà il Bue Grasso, e scopriremo la religiosa perfezione dei dipinti di una delle rare pittrici italiane del ‘600 le cui opere sono esposte al Museo Comunale di Moncalvo e al Metropolitan di New York.
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