• Basket Classico

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Basket Classico

By: Piano P
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  • La vera storia del basket NBA in Italia. Un podcast di Luca Chiabotti, tutti i mercoledì per otto settimane. Logo di Federigo Gabellieri.
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Episodes
  • S1E08. Milano, Esposito e la conquista dell'America
    May 22 2018
    Nell’ottobre del 1987, l’invincibile armata del basket italiano, l’Olimpia Milano allora sponsorizzata Tracer, che aveva da poco conquistato tutti e quattro i trofei nazionali e internazionali della stagione, viene invitata al primo torneo ufficiale tra franchigie NBA e squadre del resto del Mondo, il McDonald’s Open di Milwaukee. Per molti italiani, la storica sfida tra la Milano di Dino Meneghin, guidata in panchina da Franco Casalini, e i Milwaukee Bucks è semplicemente un’amichevole, ma non per i giocatori americani della Tracer - soprattutto Bob McAdoo - che vogliono dimostrare di poter ancora competere con i colleghi del campionato più bello e ricco del mondo. Da quella partita, il muro tra dilettanti e professionisti, eretto agli albori del gioco, comincia a crollare: cinque anni più tardi, ai giocatori della NBA sarà consentito di partecipare all’Olimpiade di Barcellona con il famoso Dream Team, e anche gli italiani potranno finalmente tentare la fortuna dall'altra parte dell'oceano senza più paura di ritorsioni da parte della federazione nazionale. I primi due pionieri si chiamano Stefano Rusconi e Enzo Esposito: per il primo l'esperienza americana dura pochi attimi, Esposito invece convince sulle sue qualità la squadra che lo ha preso, i Toronto Raptors. Siamo arrivati così al 1995: dalla prima esibizione degli Harlem Globetrotters a Milano al debutto di un italiano tra i pro' sono passati 45 anni, e quello che è successo in mezzo è la storia, spesso dimenticata o sconosciuta, che Basket Classico ha raccontato nelle otto puntate della prima stagione che si conclude qui. Un saluto da Luca Chiabotti, ci risentiamo presto. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    27 mins
  • S1E07. 1985, Air Jordan atterra in Italia
    May 8 2018
    Ha soltanto 22 anni e una sola stagione alle spalle nella NBA, ma nessuno tra coloro che lo hanno visto giocare a Trieste nell’estate del 1985 ha più un dubbio: Michael Jordan diventerà il più grande fenomeno cestistico di tutti i tempi. Non solo in campo ma soprattutto al di fuori. Lo raccontano Federico Buffa, Guido Bagatta e il “suo” playmaker di quella esibizione italiana con la maglia della Stefanel, Chicco Fischetto, grande beneficiario delle prime Air Jordan, le scarpe che hanno cambiato il mondo del marketing sportivo. Ormai l’Italia è pronta per il grande salto nella NBA. Nel 1986 l’azzurro Gus Binelli viene scelto al secondo giro dagli Atlanta Hawks che gli offrono un contratto: potrebbe diventare il primo italiano tra i professionisti, ma l’ultimo colpo di coda del vecchio sistema gestito dalle federazioni lo priverà di questo primato, con la minaccia di assurde ritorsioni. L’Italia dovrà quindi aspettare altri 9 anni per ammirare finalmente su un campo della NBA un proprio giocatore. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    25 mins
  • S1E06. Doctor J, una stella NBA vola in Italia
    Apr 24 2018
    Nel 1981, per la prima volta, un campione NBA di prima grandezza come Julius Erving si esibisce in Italia, contro il Billy Milano, davanti a 12mila persone. Dopo aver visto dal vivo le sue schiacciate spettacolari, nulla sarà più come prima sia per i giocatori italiani, a partire da Dino Meneghin, sia per gli spettatori, tra i quali all'epoca un giovanissimo Flavio Tranquillo. Grazie allo spettacolo regalato al palazzone di San Siro da Doctor J, l’anno successivo molte selezioni formate da professionisti NBA vengono in tour nel nostro Paese. Ma bisogna aspettare il 1984 perché accadano due eventi davvero storici: la prima sfida tra una vera squadra NBA, i Seattle Supersonics, e un club di serie A, la Benetton Treviso, e l’organizzazione in Italia del primo torneo Open al quale partecipano Phoenix Suns, New Jersey Nets, Milano, Varese e Virtus Bologna. Da quel momento, la Federazione Internazionale e la NBA smettono di ignorarsi e ostacolarsi, e questo accade grazie a Toto Bulgheroni, ai tempi presidente di Varese. Insieme a lui, c'è Cecco Vescovi, allora ventenne promessa del basket italiano, a raccontare quello storico impatto con i giocatori più forti del mondo. Learn more about your ad choices. Visit megaphone.fm/adchoices
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    32 mins

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